Si fa sempre più prossimo l’appuntamento con le festività natalizie e in molti approfittano delle ultime settimane per scegliere i regali.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha calcolato un aumento medio dei costi dei prodotti tipici e dei regali +10,2% rispetto al 2022.
La spesa media, tra chi effettuerà acquisti, sarà di 169,00 euro pro capite (dato pressoché invariato rispetto allo scorso anno).
Nonostante i molti rincari, registrati soprattutto per gli addobbi, o regali tecnologici, i viaggi e i prodotti alimentari (come si evince dalla tabella con la classifica dei rincari) e malgrado siano ancora tante le famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica, gli italiani non rinunceranno del tutto ai regali di Natale, specialmente quelli per i più piccoli.
I settori in cui si concentreranno i consumi natalizi sono l’abbigliamento (che perde leggermente terreno rispetto allo scorso anno, -1,4%) e l’alimentazione (che invece registra una crescita delle preferenze del +1,9%). Reggono il settore dell’elettronica, dell’editoria e dei giocattoli, da sempre molto gettonati in queste occasioni, mentre è in crescita il settore della cura della persona e delle gift card (presso negozi, profumerie, piattaforme di contenuti o piattaforme di acquisto online).
Molto apprezzati anche i regali fai da te, prodotti rispettando l’ambiente o realizzati con materiali riciclati.
È interessante notare, però, che la percentuale di cittadini che non farà alcun regalo si attesta al +7,2%.
Per quanto riguarda le modalità di acquisto, canale preferenziale è l’e-commerce, privilegiato dal 72% degli acquirenti più giovani, seguito dai negozi della propria città.
Per i regali nel settore alimentare si privilegeranno gli acquisti presso negozi di vicinato o punti vendita che commercializzano prodotti tipici e a km0.
Circa il 68% di chi ha approfittato del Black Friday, inoltre, lo ha fatto anticipando l’acquisto dei regali di Natale.
Di seguito sono riportati i settori in cui si concentreranno gli acquisti per regali e la classifica dei rincari, sempre suddivisa per settore.